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World Backup Day, 10 consigli per salvare i propri dati

Salvataggi, differenziazione dei supporti, cloud, test per il ripristino: ecco come non perdere il lavoro di una vita

Il lavoro di una vita in fumo. Informazioni essenziali, gigabyte di documenti, foto, ricordi, tabelle, numeri, progetti di lavoro, messaggi, video, presentazioni e così via. Per non parlare di chi ci lavora, come professionisti, imprese, aziende. Il 31 marzo si celebra il World Backup Day, una giornata dedicata all’importanza di mettere al sicuro e salvare questa miniera di dati da virus, furti e guasti che potrebbero volatilizzare sotto gli occhi quell’inestimabile patrimonio personale.

Uno su tre non ha mai fatto un backup

In fondo effettuare un backup, ovvero realizzare una copia di sicurezza dei propri file su un supporto remoto, in cloud o fisico, è una procedura semplice, ma spesso ignorata dai più: nel mondo infatti vengono generati ogni anno più di 1,8 zettabyte di file. Eppure quasi il 30% delle persone non ha mai realizzato, nemmeno una volta, una copia di backup di questi dati. Lo dicono i dati della ricerca “Extracting Value from Chaos” firmata da Idc.
 

Il vademecum degli specialisti

Una serie di indicazioni chiare e semplici per realizzare un backup: “Gran parte della nostra vita si trova ormai archiviata in server o hard disk ma può capitare che i propri dispositivi si rompano o vengano smarriti, rubati, infettati da virus – spiega Hassan Metwalley, fondatore di Ermes Cyber Security, startup nata come spin-off del Politecnico di Torino – nel caso di aziende, questi eventi rappresentano un danno molto grave sia dal punto di vista economico (con il rischio di veder cancellati mesi interi di lavoro) che d’immagine: per questo è più che mai necessario realizzare regolarmente copie di backup in cui poter mettere al sicuro i propri dati”.

1 – Salva i dati 3 volte

I dati dovrebbero essere salvati tre volte: la prima nel dispositivo che si utilizza di solito e le altre due su dispositivi di archiviazione separati. In questo modo si avrà sempre almeno una memoria recuperabile.
 

2 – Usa due diversi supporti

Per fare i backup è consigliabile utilizzare 2 diverse tecnologie, quindi due tipi di dispositivi diversi (per esempio un hard disk + drive Usb), per ridurre la possibilità di perdere i propri dati qualora, ad esempio, una partita di hard disk risultasse avere dei problemi di fabbrica. Inoltre, uno dei dispositivi di archiviazione andrebbe preferibilmente collocato lontano dal principale, per evitare che un furto o un incendio impediscano di accedere ad entrambi i backup.

3 – Fidati della nuvola

Oltre al backup locale su memorie esterne, l’ideale sarebbe realizzare uno dei tre backup su piattaforme cloud online, come ad esempio Dropbox, Drive, iCloud: non sono vincolate ad un singolo dispositivo e permettono di recuperare i dati anche da remoto.
 

4 – Cripta dove possibile e scegli password complesse

Sia per criptare i backup su supporti fisici che – soprattutto – per proteggere gli account delle piattaforme cloud, è bene impostare delle password sufficientemente complesse utilizzando dagli 8 ai 10 caratteri, lettere maiuscole e minuscoli, numeri e caratteri speciali e così via.
 

5 – Fai test per il ripristino dei dati

Alla regola 3-2-1 è possibile aggiungere anche la regola zero, che sta per “zero errori”. Fare un backup non basta infatti per stare tranquilli. Bisogna anche verificare che questi siano andati a buon fine e che non contengano, appunto, errori di trascrizione e memorizzazione. Il salvataggio dei dati, specialmente se effettuato con software ad hoc, difficilmente non va a buon fine, al contrario è proprio il ripristino degli stessi che può dare problemi. Sempre meglio fare dei test prima di pentirsi della propria superficialità.
 

6 – Lascia il lavoro sporco ai computer

Fare il backup manualmente di grandi quantità di dati è un lavoro impegnativo, frustrante e che porta via una montagna di tempo. Per questo è meglio affidarsi a software in grado di effettuare i salvataggi per noi con cadenza regolare. Questi software sono in grado di copiare dati in modo invisibile, lavorando in background, e spesso in modo incrementale, ovvero senza la necessità di salvare ogni volta tutti i dati in nostro possesso ma semplicemente aggiornando gli archivi con le modifiche più recenti. Si possono impostare i backup su base oraria, giornaliera, settimanale o mensile, minimizzando l’uso della banda per non interferire con le altre operazioni quotidiane.
 

7 – Non risparmiare

Non è il caso di puntare al risparmio quando in ballo c’è il lavoro di una vita. Evita quindi supporti che si deteriorano facilmente con il passare del tempo, come cd o Blu-Ray, e scegli invece un hard disk di ultima generazione, magari allo stato solido o anche una pendrive, ponendo attenzione anche a scegliere marche affidabili.

8 – Non rimandare

Il consiglio più importante per quanto riguarda i backup è quello di non rimandare a domani quello che puoi fare oggi, che è il primo vizio in questo tipo di incombenze. Per quanto costosi e ben costruiti, i computer restano delle macchine e, in quanto tali, vittima del tempo, di difetti e di bug. Se state lavorando a un progetto importante o semplicemente avete appena finito di riordinare le foto delle vostre vacanze, il miglior momento per effettuare un backup resta sempre oggi.
 

9 – Applicare la protezione dei dati su tutti i carichi di lavoro

I dati stanno crescendo rapidamente e come abbiamo visto diventano sempre più distribuiti tra cloud, ambienti virtuali e piattaforme. La protezione unificata dei dati è l’unico modo in cui la vostra organizzazione IT può fornire i livelli di servizio richiesti con costi e rischi limitati, sia che i dati risiedano on-premise o nel cloud.
 

10 – Creare un’istantanea della propria macchina virtuale

Una strategia efficace di backup consiste nel creare un’istantanea della propria macchina virtuale (Snapshot). Contrariamente a un backup completo, non si ha bisogno di bloccare i servizi per impedire la modifica dei dati durante la procedura. In questo modo, si ha sempre a disposizione un punto di ripristino.
Credit: S-mart